Sono i temi trattati nel convegno svoltosi nel febbraio scorso, i cui atti sono ora raccolti in un volume che il cardinale Tettamanzi donerà ai volontari del Fondo l’11 luglio

di Luisa BOVE

Fondo famiglia lavoro

Lunedì 11 luglio il cardinale Dionigi Tettamanzi regalerà ai volontari del Fondo Famiglia Lavoro il volume intitolato Chiesa, crisi, solidarietà che raccoglie gli atti del convegno svoltosi nel febbraio scorso in occasione della Giornata della solidarietà. Gli interventi, con relatori d’eccezione, sono stati il frutto di due anni di attività del Fondo, che ha visto coinvolti tanti operatori delle Caritas locali e delle Acli. Un popolo che nel tempo è andato sempre più allargando le proprie fila.
Il primo contributo pubblicato nel volume è quello di Aldo Bonomi, fondatore dell’Istituto di ricerca Aaster. Il sociologo ha riletto i dati essenziali relativi al Fondo e la risposta di solidarietà di fronte alla crisi economica venuta dall’intero territorio ambrosiano a favore dei “vulnerati”. Ha quindi parlato dell’importanza delle nuove forme di impegno sorte a livello di società civile, che ha voluto chiamare «comunità di cura». Si tratta di comunità che hanno saputo produrre «coesione sociale» grazie a «tanti operatori del Welfare, dagli insegnanti, dai medici, dagli infermieri che fanno il loro lavoro». E non ha dubbi Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo: di fronte alla crisi deve nascere un «nuovo sistema di Welfare», in grado di istituire più fecondi rapporti tra politica, economia e terzo settore. Questa crisi finanziaria, la più grave degli ultimi cento anni, chiede infatti l’intervento di tutti.
Non poteva mancare una voce “europea” in un contesto di crisi globalizzata. L’interlocutore prescelto per il convegno diocesano era il cardinale Lluís Martínez Sistach, arcivescovo di Barcellona, che ha ricordato il dramma della Spagna con i suoi 4 milioni di disoccupati. Per questo ha dedicato due anni del piano pastorale al grave problema economico. Il cardinale Sistach ha insistito molto sulla solidarietà e ha detto tra l’altro: «La solidarietà chiede la condivisione dei beni, pochi o molti, con chi ne possiede meno. Ma la solidarietà non consiste solo nel dare beni materiali; richiede di mettere anche la nostra persona, il nostro tempo e le nostre capacità al servizio degli altri».
È toccato naturalmente al cardinale Tettamanzi tracciare una sorta di bilancio dell’esperienza del Fondo Famiglia-Lavoro, iniziativa non “centralizzatrice”, «ma che a ha saputo innescare molteplici riprese creative». Dal Fondo infatti «sono scaturiti non soltanto contributi, ma anche idee nuove, una coscienza civile rinnovata, persone e legami sociali nuovi». E ha aggiunto: «Questo patrimonio morale rappresentato da quanto già avvenuto fin qui, mi incoraggia a guardare oltre, a intravedere possibili traguardi futuri».

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