artioli

Oggi è deceduto don Sandro Artioli.

Nato a Milano il 29/7/1942.

Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 23/9/1967.

– Dal 1967 al 1975 Vicario parrocchiale a Milano – Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

– Dal 1975 al 1977 Residente a Milano – S. Leonardo.

– Dal 1977 al 1980 Residente a Milano – Chiaravalle.

– Dal 1980 al 1994 Incaricato per il Quartiere Stella a Cologno Monzese.

– Dal 1994 al 1996 Residente a Rho – S. Croce.

– Dal 1996 al 2008 Residente a Peschiera Borromeo – Sacra Famiglia.

– Dal 2008 al 2016 Residente a Sesto San Giovanni – Resurrezione di Gesù.

– Dal 2016 Residente a Milano – S. Francesca Romana.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della parrocchia S. Francesca Romana di Milano

Carissimi,

partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Sandro Artioli e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio.

È questa l’occasione per ripercorrere, seppur brevemente, l’esperienza presbiterale di don Sandro che, ordinato nel 1967, avrebbe tra qualche mese festeggiato il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio. Affascinato dall’esempio del Beato Charles de Foucauld – e in particolar modo attratto dalla vita silenziosa, nascosta e operosa di Gesù a Nazaret – egli si sforzò sempre di custodire un’immersione contemplativa nella presenza di Dio, coniugandola con l’attenzione sollecita alle più concrete necessità quotidiane della gente. La sua prima esperienza pastorale come vicario della parrocchia Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo in Quarto Oggiaro, durante anni carichi di fermento e di contestazione, gli permise di entrare subito in contatto con la realtà delle periferie. Raccolse le aspirazioni al cambiamento sociale di tanti uomini e donne, prodigandosi fattivamente per diffondere, soprattutto tra i giovani, le esigenze di giustizia e di carità proposte dal Vangelo. Crescendo in lui l’urgenza di condividere con ancora maggiore radicalità la situazione delle fasce più povere e fragili della popolazione, scelse e ricevette come mandato di diventare operaio fra gli operai di una grande fabbrica. Poté così impegnarsi, non senza fatiche e difficoltà, a ridestare in queste persone la consapevolezza della loro dignità e dei loro diritti, aiutandoli poi a difenderli attraverso il corretto ricorso ai mezzi sindacali. Grande sostegno egli trovò nell’amicizia e nella comunione di vita con alcuni confratelli che abbracciarono il suo stesso cammino. La sua testimonianza cristiana fu dunque caratterizzata da profondità di fede e lucida lettura dei fenomeni sociali, oltre che da un’appassionata, fedele e coraggiosa solidarietà nei confronti dei suoi compagni di lavoro. La malattia sopraggiunta negli ultimi anni venne quasi a sigillare nel silenzio e nel nascondimento la sua offerta totale, senza compromessi.

Grati per tutto ciò che ha donato alla nostra Chiesa Ambrosiana, affidiamo ora don Sandro all’abbraccio del Padre e all’intercessione della Beata Vergine Maria, nell’attesa di ritrovarci di nuovo insieme nel cuore misericordioso di Dio.

Con affetto, vi benedico.

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