Nuove regole fondate sulla trasparenza

di Alessandra VISCOVI
Direttore generale Etica Sgr

Tutti oggi parlano della necessità di avviare una grande stagione di riforma dei meccanismi della finanza per far fronte comune e arginare gli effetti della crisi globale che sta attraversano il pianeta. E sono certamente anch’io d’accordo. Ma se non si scende nel dettaglio delle proposte operative si rischia di sostenere tesi certamente fondate sul piano ideale, ma fortemente disancorate dalla realtà di tutti i giorni. Mi permetto allora, senza pretesa di essere esaustiva, di suggerire qualche pista di riflessione e qualche indicazione concreta.
Il nuovo sistema delle regole non può che essere fondato sulla trasparenza. E allora occorrono scelte molto coraggiose, anche nel sistema del credito e del risparmio. È ancora un dogma “intoccabile” il segreto bancario? Perché non immaginare uno scenario in cui impedire la ricerca sistematica del paradiso fiscale con lo scopo di evadere o eludere tasse, entrate, che potrebbero essere reimmesse con scopi “sociali”? Gli standard di rendicontazione internazionale, che consentono alle imprese di pubblicare nei loro bilanci unicamente dati aggregati per macro-regioni, danno la possibilità di non pagare tasse nel Paese in cui queste imprese operano, trasferendo le risorse corrispondenti verso i cosiddetti “paradisi” fiscali. Un sistema di rendicontazione Paese per Paese, eviterebbe questi meccanismi. E permetterebbe di riassorbire risorse importanti da investire. Non esiste alcun argomento economico a favore del permettere ai paradisi fiscali di continuare le loro operazioni.

Ragionamenti complessi

E ancora. E’ davvero inimmaginabile un sistema del credito e del risparmio in cui il cliente conosce a fondo come sono impiegati i suoi depositi, i suoi soldi, i suoi risparmi, i suoi investimenti? Al rischio della crisi finanziaria globale sono stati esposti anche molti fondi pensione, risparmi ordinari di cittadini comuni, soldi della pubblica amministrazione. E pensate solo all’effetto che i derivati hanno avuto sulle amministrazioni locali… E infine, perché non riprendere in mano l’idea di un’imposta sulle transazioni valutarie?
Sono ragionamenti complessi, certo, davanti ai quali però non possiamo far finta che nulla stia accadendo. Rispondere a queste domande significa, poi nel concreto, ridare fiato e vigore ai meccanismi della finanza etica che, ancora nel nostro Paese, fanno fatica a trovare spazio. Trasparenza, nuovo modello di sviluppo, etica: sono i cardini intorno ai quali dieci anni fa è nata in Italia Banca popolare Etica. E sono gli stessi valori sui quali si è avviata anche l’attività di Etica sgr, la società di gestione del risparmio che fa capo proprio a Banca Etica. Una finanza diversa, una finanza davvero etica. Che guardi all’uomo, prima che al profitto. Che guardi al valore sociale dell’investimento, prima che al rendimento.
www.eticasgr.it

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