Il responsabile di una Pastorale giovanile decanale spiega perché ha deciso di allestire la mostra promossa dal Settore per la Vita Sociale: «L’oratorio estivo è un’occasione importante per avvicinare ragazzi, giovani e adulti. Ma terminato il periodo estivo la proporrò anche nel tempo ordinario»
di don Emmanuele MERLO
Responsabile della Pastorale giovanile del Decanato di Azzate
Ho accolto volentieri l’invito a utilizzare i cartelloni sui nuovi stili di vita predisposti dal Settore per la Vita Sociale. Li considero uno strumento semplice, ma nello stesso tempo utile per offrire alla comunità cristiana un’occasione di riflessione sull’attuale crisi economica, che sta avendo gravi ripercussioni sulla condizione lavorativa di molte persone e famiglie. Più in generale mi sembra interessante richiamare valori condivisibili anche in campo non-cristiano, per una maggiore sensibilizzazione sul modo di scegliere comportamenti quotidiani.
Ho intenzione di utilizzarli allestendo un’apposita mostra e di collocare quest’ultima in qualche luogo appropriato dell’oratorio. Vorrei creare le condizioni perché essa sia fruibile da chiunque venga in oratorio durante l’estate, e sia immediatamente accessibile senza troppe ricerche. L’oratorio estivo è un’occasione importante per avvicinare bambini, ragazzi, adolescenti, ma anche adulti, che nel corso del tempo ordinario si fatica a incontrare. La mia speranza è che queste persone, leggendo le domande e i versetti del Vangelo riportati sui cartelloni, siano portate a riflettere intorno a quali scelte e quali azioni sia giusto compiere per contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo.
Domande e risposte
Mi sembra opportuno interrogarsi se molti problemi della società contemporanea non facciano capo alla perdita progressiva e generalizzata del senso dell’agire etico; in altre parole all’incapacità dell’uomo d’oggi di interrogarsi su ciò che è buono, giusto, vero.
I manifesti in questione possono sicuramente aiutare a porsi questa e altre domande e a trovare le giuste risposte. Rappresentano un invito a cambiare il proprio rapporto con le cose, con gli altri, con il mondo, come ci ha suggerito lo stesso Cardinale nella lettera di Natale ai bambini attraverso la ricetta delle 5 R: ridurre, riciclare, riparare, rispettare, regalare. Tuttavia, mi piace pure entrare nella logica della mostra che, accanto a qualche intuizione di risposta, mira soprattutto a porre interrogativi forti: credo che la sfida vera, soprattutto oggi, sia quella di lasciarsi mettere in questione.
Terminato il periodo estivo, mi piacerebbe trovare la giusta collocazione della mostra negli ambienti della catechesi, perché nel corso del nuovo anno pastorale possa essere utilizzata in occasione di qualche incontro, oppure nell’ambito di qualche dibattito specifico su queste stesse tematiche. Penso sia importante proporre anche nel tempo ordinario occasioni di formazione e di educazione alla logica della gratuità e della condivisione.
Nella complessità della società contemporanea, maturare un giusto atteggiamento nei confronti del denaro, del tempo, del creato significa prendersi cura dell’altro e avere a cuore il mondo secondo uno stile di vita nuovo, sobrio, solidale… evangelico. Ogni stimolo in questa linea è senz’altro bene accetto.