Gen 37,2a-b;39,1-6b; Sal 118(119),121-128; Pr 27,23-27b; Mc 8,27-33 “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro rispose:”Tu sei il Cristo”. E Gesù incominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. (Mc 8,29.31) Gesù interroga, ma non per curiosità, conosce già la risposta. Con le sue domande vuol invece provocare l’interlocutore a guardarsi dentro, a cercare, a far luce, a mettere in evidenza il suo pensiero, chiarendolo così anche a se stesso. E Gesù oggi chiede a ciascuno di noi: "Chi sono io per te?". E attende la nostra personale risposta. Pietro ha risposto bene: "Tu sei il Cristo", dimostrando però subito dopo di non aver afferrato bene il senso di quanto aveva detto. Il Cristo, il Messia, lo identificava come il liberatore, colui che trionfalmente avrebbe dato la libertà a Israele, non poteva perciò soffrire. Gesù si sbagliava ad annunciare la sua passione e morte, non sarebbe mai successo. Invece Gesù lo respinge come aveva respinto satana nel deserto. Proviamo oggi a rispondere chi è Gesù per me e magari a leggere qualche pagina del Vangelo per conoscerlo un po’ di più e meglio. Preghiamo O Dio, tu sei il mio Dio, a te si stringe l’anima mia, la forza della tua destra mi sostiene. Esulto di gioia all’ombra delle tue ali. dal Salmo 62(63).

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