Gen 49,1-28; Sal 118(119),137-144; Pr 30,1a.2-9; Lc 18,31-34 “Si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo:verrà infatti consegnato ai pagani, deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà”. Ma non compresero. (Lc.18,31b-34a) Ancora una volta Gesù parla esplicitamente della sua passione fatta di flagelli, sputi e morte e seguita dalla risurrezione. E i discepoli lo ascoltano senza capire. Forse comprendono le sofferenze, il giovane Rabbi era troppo chiaro, si esponeva troppo per non suscitare perplessità e ostilità che potevano sfociare in aperta persecuzione, sino alla morte. Non tutti condividevano l’ammirazione, la stima e l’affetto dei suoi discepoli. Ciò era noto e palese. Forse, se non avesse accennato alla risurrezione, il discorso sarebbe stato più comprensibile, avevano già fatto l’esperienza della sofferenza e della morte. Ma la risurrezione, quella proprio non la capivano, chissà cosa voleva dire. Eppure continuano a seguirlo, anche senza comprendere. Sono da ammirare e anche da imitare. Facciamolo anche noi in questi ultimi giorni di quaresima e per tutta la vita. Preghiamo Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo, mi rendevano male per bene. Libera, Signore, la mia vita dalla loro violenza. dal Salmo 34(35)

Ti potrebbero interessare anche: