2Tm 1,1-12; Sal 138; Lc 20,27-30   Dio non è dei morti, ma dei viventi; perchè tutti vivono per lui. (Lc 20) Una domanda cruciale è rivolta a Gesù da alcuni sadducei che non credevano alla continuità della vita dopo la morte; come sarà la vita nell’aldilà? saranno riproposti modelli e relazioni esistiti nel tempo di vita mortale? Gesù sfugge alla questione facendo intendere che in Dio la vita è ‘altra’ rispetto a quanto avviene nel tempo presente e sarà Dio, e lui solo, padrone dello svolgersi della vita eterna. Ed è comunque il Dio dei viventi e non dei morti, quindi la vita presente e futura non sono separate ma unite nell’unica fonte di vita e di amore che è Dio. Quello stesso amore che Paolo riconosce tra quanti nella comunità vivono la carità e testimoniano il legame con Cristo Signore. Con coraggio e determinazione. Così Timoteo deve essere un coraggioso testimone di Cristo, disposto anche a soffrire per il vangelo, fiducioso nella forza che gli viene da Dio. Preghiamo col Salmo Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità.

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