Novena di Natale VI feria prenatalizia “dell’Accolto” Rut 4,8-22; Sal 77 (78); Est 9,1.20-32; Lc 2,1-5 «In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra ». (Lc 2,1) Il Vangelo vuole dare anche una data storica, ben precisa, circa la nascita di Gesù, si parla del primo censimento sulla terra sottoposta al dominio di Cesare Augusto: i sudditi venivano contati per riscuoterne le tasse e averli disponibili per la guerra. Il censimento è esaltare il potere dell’uomo sull’uomo e Gesù entra in questa storia di potere e di male “come colui che serve” (Lc 22.27). Gesù nell’ultima cena dà la più bella definizione di sé: l’amore si realizza nei fatti a servizio dell’amato, a servizio dell’uomo. La sua presenza in mezzo a noi sarà sempre quella del servo che ci serve a tavola e ci lava i piedi, è questo il punto fondamentale per la fede del cristiano, accettare che il Signore ci serva e ci lavi i piedi. Ma noi siamo capaci di lasciarci lavare i piedi? S. Carlo ha riconosciuto come sorgente della propria vita il servizio gratuito del Signore, ha amato come il Signore ama gli uomini; anzi proprio nel servizio il santo Vescovo di Milano ha “trovato la sorgente più fresca e la spinta più forte per la sua quotidiana e instancabile dedizione alla Chiesa” (Card. D. Tettamanzi – omelia 5 novembre 2007). Preghiamo …Vogliamo affidarci alla guida sicura delle tue mani. Esse ci conducono alla Croce. Noi guardiamo Gesù crocefisso. Sentiamo il bisogno di meditare e di tacere a lungo. Sentiamo anche il bisogno di parlare per dirti grazie e per far conoscere a tutti gli uomini le meraviglie del tuo amore… (C. M. Martini – Lettera a S. Carlo, 1984) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

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