Natale del Signore Festa cristiana Is 8,23b-9.6a; Sal 95 (96); Ebr 1,1-8a; Lc 2,1-14 «Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio». (Lc 2,7) In questo brano vediamo che Dio è un bisognoso, si è affi-dato alle cure di una creatura. Dio è fragile e indifeso ed è avvolto di tanta tenerezza. Dio, che è amore e accoglienza, è bisognoso di amore e accoglienza ma trova posto in un luogo che ci rende inquieti. Maria depone Gesù, Dio fatto uomo, nella mangiatoia, nel luogo dove di solito si mette il cibo per gli animali, nel posto di ciò che viene mangiato. Gesù venuto nel mondo per “farsi pane” per la nostra salvezza. Diventa pane per sfamarci dall’insaziabile fame scaturita dal peccato, dalla lontananza e tristezza, dalla stoltezza e durezza di cuore come sarà per i discepoli di Emmaus. Solo attorno a una tavola, sul far della sera, Gesù sarà cibo per gli uomini, sarà pane per i suoi discepoli. Gesù viene nella nostra vita perché ci ama, si espone anche al rifiuto ma ugualmente ci attende e si offre come dono senza condizioni. Raccogliamoci davanti alla mangiatoia e adoriamo Gesù. Preghiamo Pane di vita nuova vero cibo dato agli uomini, nutrimento che sostiene il mondo, dono splendido di grazia. (M. Frisina) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]