At 28,16-28; Sal 96; Rom 1,1-16b; Gv 8,12-19  «Il Signore Gesù parlò agli scribi e ai farisei e disse: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”». (Gv 8,12) Io-Sono: è il nome di Dio rivelato a Mosè. La luce: non è solo il principio della creazione, ma ci consente di vedere, conoscere, trovare la strada, anche e soprattutto quando siamo nel buio. Io-Sono la luce: Gesù, il Figlio, è la luce del mondo. È la luce perché Figlio, e ci mostra il nostro essere figli dell’unico Padre. È la luce perché sapersi figli, consente di comprendere le radici e la meta: sappiamo da dove veniamo e dove andiamo. È la luce perché ci svela il volto del Padre, che è amore, e ama incondizionatamente ciascuno di noi. Io-Sono è la luce perché squarcia le tenebre, le resistenze. Anche le nostre. E costringe a prendere posizione: tu chi sei? a chi appartieni? dove stai andando? Dio si rivela in Gesù di Nazareth, un uomo, uno di noi: la luce non è solo conoscenza intellettuale, è un cammino alla sequela di una persona. Ma non tutti sono disposti a credergli e a seguirlo. Che Gesù abbia sperimentato la resistenza, l’incredulità e il rifiuto ci è di grande consolazione. Che Gesù, la luce del mondo, abbia vinto le tenebre, le resistenze, le incredulità, ci aiuta ad avere fiducia e ad affrontare le nostre tenebre senza la paura che siano la parola definitiva sulla nostra vita. Anche il buio più fitto, quando è riconosciuto come tale, è già illuminato dalla luce. Gesù invita il discepolo – ciascuno di noi – ad uscire dalle tenebre e a riconoscersi nella luce del suo – e del nostro – essere figli di Dio. Preghiamo Noi, tuo popolo e gregge che tu pasci, ci affideremo sempre e solo a te, annunzieremo in eterno le tue lodi. (dal salmo 78) [da La Parola di ogni giorno, Ragione della nostra libertà – Pasqua 2010, Centro Ambrosiano]

Ti potrebbero interessare anche: