At 4,13-21; Sal 92; Gv 3,7b-15 «I capi del popolo e gli anziani, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù». (At 4,13) La constatazione dei capi del popolo e degli anziani di Gerusalemme è quella che nel corso della storia ha sempre stupito i potenti di fronte ai cristiani, alla loro franchezza che rasenta l’incoscienza, alla loro ostinazione – che sa di sfida – nel ripetere una verità dai limiti dell’illogico e dell’incredibile. Eppure, nella storia, uomini semplici, donne fragili, ragazzi senza esperienza della vita sono stati capaci di gesti e testimonianze stupefacenti, vincendo la paura, affrontando il rischio della vita, in nome di una sola certezza: loro “erano stati con Gesù”. Chi ha vissuto fino in fondo l’esperienza della sequela, chi ha incominciato a misurare con la misura di Gesù il proprio tempo, e ha imparato a orientare con la bussola del Vangelo il proprio cammino, chi ha costruito sulla pietra di Gesù ogni scelta della propria vita, non torna indietro. Sente che tutte le altre parole sarebbero deludenti, che tutte le altre strade si perdono nel nulla. Ci dia il Signore la grazia di “stare con Gesù”, ci metta accanto testimoni che ce ne facciano ancora oggi avvertire la voce, l’abbraccio, il bisogno inestinguibile di essere amati da Lui. Preghiamo Potente nell’alto è il Signore. Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore. (da salmo 92) [da La Parola di ogni giorno, Ragione della nostra libertà – Pasqua 2010, Centro Ambrosiano]