Ger 3,6-12; Sal 29 (30); Zc 1,7-17; Mt 12,14-21 «Le mie città avranno sovrabbondanza di beni, il Signore consolerà ancora Sion ». (Zc 1,17b) Una facile critica all’esistenza cristiana è rinfacciare l’attesa futura della consolazione, una sorta di paradiso a tempo scaduto, premio dei buoni. Così facendo dimentichiamo una gioia immediata che il Signore Gesù ci ha regalato in una frase non evangelica ma riportata da San Paolo: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35). Siamo di fronte alla possibilità di vedere quotidianamente l’agire di Dio nella storia, i segni della sua grandezza, la fiducia per i suoi figli fedeli, ma anche la possibilità di metterci nei panni di Maria che “esulta”, letteralmente salta di gioia nel vedere l’operato del Padre e dello Spirito. Se, come dice un proverbio cinese, “fa più rumore l’albero che cade della foresta che cresce”, alleniamoci a gustare il silenzio della chiesa che cresce ed è fortificata dal suo Signore, nonostante fragilità umane e vicende storiche complesse. Preghiamo Chi è l’uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire. Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra. (dal Sal 25) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

Ti potrebbero interessare anche: