Giovedi, 30 Dicembre 2010  VI giorno dell’ottava di Natale Mi 4,6-8; Sal 95 (96); 2Cor 1,1-7; Lc 11,27b-28 «Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio». (2Cor 1,4) Lasciarsi consolare da Dio è tanto importante! Nonostante le difficoltà e le sofferenze che a nessuno mancano in questa vita, solo lasciandoci consolare da Lui, raggiungiamo una pace e una serenità di fondo. Il cammino d’Avvento è stato anche l’esercizio del lasciarci interiormente persuadere che l’azione di Dio per noi è forte e tenerissima: paragonabile a quella del pastore che si prende cura delle proprie pecore. In questo senso capiamo l’importanza così consolante dell’incarnazione del Figlio di Dio: “Il Padre, dice Gesù, non vuole che si perda nemmeno uno solo di questi piccoli” (cfr. Mt 18,14). Abbiamo molto bisogno di consolazione e il Natale, per chi crede, è la possibilità di accogliere la luce che illumina e ci conforta nonostante le mille difficoltà che riempiono la nostra vita. Invochiamo lo Spirito Santo, perché ci sostenga, ci renda capaci di consolare chi è triste e desolato e ci insegni a vivere nello stile delle beatitudini. Preghiamo Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta. (Is 40, 1-2a) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

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