Martedi, 28 dicembre 2010 V giorno dell’ottava di Natale – Ss. Innocenti Martiri Ger 31,15-18.20; Sal 123 (124); Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18 «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto…». (Mt 2,13b) Gesù è accolto dalle persone più semplici, umili ma è rifiutato dai potenti. Questo rifiuto obbliga Giuseppe ad andare con la sua piccola famiglia in Egitto, in terra di esilio come lo è stato per il popolo di Israele circa 1200 anni prima. Gesù è come Mosè, ed entra in Egitto per compiere il nuovo esodo. Quell’esodo di cui tutti noi abbiamo bisogno: un nuovo rapporto di amore, di figliolanza con Dio, di fratellanza con Gesù e con tutti i nostri fratelli. L’esilio è il luogo della liberazione definitiva: colui che ci ama di amore eterno farà con noi, attraverso Gesù, un’alleanza eterna. Nella preghiera di oggi accogliamo Gesù come il tutto per la nostra vita; a lui chiediamo di indicarci la via per uscire dalla terra dell’esilio ed entrare nella terra della nuova alleanza. Preghiamo perché il mondo ha bisogno di uomini e donne che sappiano ascoltare, come Giuseppe, l’angelo del Signore e prendano con sé i piccoli e i deboli per salvarli dalla “schiavitù” della violenza di questo mondo. Preghiamo Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati. Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra. (dal Sal 123)   [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

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