At 15,36-16,3.8-15; Sal 99(100); Gv 12,20-28 «… Proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre glorifica il tuo nome». (Gv 12, 27-28) I“greci”, ebrei della diaspora o pagani convertiti all’ebraismo, vogliono vedere Gesù. Come mai il fatto di voler essere “visto” lo spinge a parlare di gloria e di morte? Egli dice che proprio per questo è giunto a quest’Ora, nella quale lui e il Padre suo vengono glorificati. In tutto il Vangelo di Giovanni si punta al calvario con una sorta di impazienza e trepidazione; “tutto” deve succedere lì; “tutto” si compirà lì (19,30). Non è un incidente la sua morte, non è frutto della vigliaccheria dei discepoli che non hanno saputo difenderlo: questa è l’Opera per eccellenza. L’opera del Figlio e del Padre. Lo Spirito soffia dalla croce (19,30) per farcela contemplare e comprendere in verità. Stupisci creazione tutta, perché questa, e non altro, è la Gloria di Dio. «Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 26,8-9). Sia il nostro pregare un dimorare sotto al Crocifisso che, Vincitore, fa nuove tutte le cose. Preghiamo Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. (dal Salmo 97) [da: La Parola ogni giorno – LA NOSTRA LETTERA SIETE VOI – Santità ministeriale – Pasqua 2011 – Centro Ambrosiano]

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