Dt 31,9-18; Sal 28; Rm 3,19-26; Mc 13,5a.33-37 Il credente vive operoso e vigilante, impegnato a portare a buon fine il progetto di Dio. (Mc 13) Essere vigili è la racomandazione lasciata da Gesù ai suoi discepoli alla fine della sua presenza terrena. Non lasciarsi prendere dall’illusione che il tempo sia a nostra disposizione perchè da un momento all’altro il Signore può chiamarci a sè, e chiederci conto di come abbiamo investito i suoi doni. Può venire all’improvviso, in un momento di luminosità o in un tempo di oscurità, e noi dovremo farci trovare come custodi vigili di quanto lui ci ha affidato di compiere nella vita. Ma Dio conosce le nostre debolezze e non ci prepara dei ‘tranelli’, ci chiede fedeltà, ma ci concede i sostegni per esercitarla; la legge lasciata a Mosè è posta a fondamento del vivere del popolo d’Israele, ed è l’aiuto dato da Dio all’uomo perchè non vacilli. Dio sa che il suo popolo infrangerà l’alleanza, ma lui la rispetterà e non impedirà la libertà d’azione del popolo. Preghiamo col Salmo La voce del Signore è sopra le acque, tuona il Dio della gloria, il Signore sulle grandi acque. La voce del signore è forza, la voce del Signore è potenza.

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