Ger 2,1-2a. 12-22; Sal 73 (74); Am 8,9-12; Mt 9,16-17 «Hanno ridotto la sua terra a deserto, le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita». (Ger 2,15) La dimensione ecologica della nostra vita, spesso richiamata anche dal magistero della chiesa, ci sfugge ancora. Non soltanto sono inquinati i rapporti umani ma anche la natura sembra soffrire per ogni nostro egoismo. Ogni cosa è ripiegata sui nostri desideri immediati e facciamo esperienza di crisi e povertà nuove. San Carlo invece si è dimostrato anche un buon amministratore riconducendo il credente a quel saggio padrone capace di gestire i propri beni, i talenti affidati, le realtà consegnate perché portino sempre più frutto per sè e per gli altri. Questa attenzione a riedificare un piccolo paradiso nel quale vivere l’esistenza terrena ci deve aiutare a recuperare il giusto rapporto con le cose che ci sono state affidate per il nostro bene e non per diventarne schiavi. Ritroviamo anche il gusto per la condivisione e la solidarietà ripensando i nostri stili di vita e le scelte quotidiane. Preghiamo Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore. (dal Sal 19) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro ambrosiano]