Beata Maria Vergine Addolorata Eb 5,7-9; Sal 70; Gv 19,25-27 oppure Lc 2,33-35 Accanto al figlio innalzato sulla croce sta la Madre, Maria, con l’offerta del suo cuore obbediente e fedele. (Gv 19) La memoria della Vergine Addolorata ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a Lui,innalzato sulla croce. Il mondo ha tanto bisogno di compassione e la festa di oggi ci dà una lezione di compassione vera e profonda. Maria soffre per Gesù, ma soffre anche con lui e la passione di Cristo è partecipazione a tutto il dolore dell’uomo. La liturgia ci fa leggere nella lettera agli Ebrei i sentimenti del Signore nella sua passione: "Egli nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte". La passione di Gesù si è impressa nel cuore della madre, queste forti grida e lacrime l’hanno fatta soffrire, il desiderio che egli fosse salvato da morte doveva essere in lei ancora più forte che non in Gesù, perché una madre desidera più del figlio che egli sia salvo. Ma nello stesso tempo Maria si è unita alla pietà di Gesù, è stata come lui sottomessa alla volontà del Padre. Per questo la compassione di Maria è vera: perché ha veramente preso su di sé il dolore del Figlio ed ha accettato con lui la volontà del Padre, in una obbedienza che dà la vera vittoria sulla sofferenza. La nostra compassione molto spesso è superficiale, non è piena di fede come quella di Maria. Noi facilmente vediamo, nella sofferenza altrui, la compassione di Dio, ed è giusto, ma non soffriamo davvero con quelli che soffrono. Preghiamo col Salmo Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti.

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