Gdc 16, 22-31; Sal 19; Lc 10,1b-7a In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa”. (Lc 10, 5) In questo nostro oggi per alcuni segnato dalla partenza verso luoghi lontani dalla quotidianità, ci viene narrato l’invio dei settantadue discepoli da parte di Gesù; settantadue perché nella versione greca dei LXX tanti sono i popoli della terra (Gn 10) e ciascuno deve essere raggiunto dalla buona notizia del Regno di Dio. Nel bagaglio degli inviati, leggero per non appesantire il cammino e perché si parte affidati a colui che manda e a coloro che accoglieranno, non può mancare una cosa essenziale: la parola della pace. Quella pace che sulla bocca degli angeli ha segnato la na-scita di Gesù sulla terra (Lc 2,14), ora sulla bocca del di-scepoli annuncia la sua nascita nella vita di chi lo accoglie. E’ il dono legato all’avvento del Messia, che il profeta descrive anche come convivenza del lupo e dell’agnello (Is 11,6): la missione pericolosa dei discepoli, agnelli fra i lupi, ha come orizzonte questa promessa. E’ il dono del Risorto (Lc 24,36) e dello Spirito (Gal 5,22) che, ricevuto e custodito, deve essere trasmesso a tutti e prima di tutto. Procuriamo che anche nel nostro bagaglio, sia che partiamo sia che restiamo, non manchi questa pace. Preghiamo Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore. (dal Salmo 84) [La Parola ogni giorno – Comunione inseparabile con il Signore. Luogo del nostro riposo – Settimane dopo Pentecoste 2010 – Centro Ambrosiano]

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