Es 28,1-5; Sal 94; Gal 3,24-29; Mt 22,1-14 L’invito al banchetto nuziale da parte del re per le nozze del figlio è immagine dell’invito alla salvezza, alla mensa della grazia, che Dio ci offre in Gesù Cristo, suo Figlio. (Mt 22) Un invito che non forza la libertà di nessuno, infatti alcuni avanzano giustificazioni e scuse per rifiutarlo; per questo non ci sono preclusioni e sono invitati anche gli stranieri, buoni e cattivi, che entrano nel palazzo del re. ai primi come agli ultimi arrivati è chiesto un atteggiamento adeguato, di riconoscimento del padrone di casa. Ciascuno deve presentarsi al suo meglio, deve investire quanto ha in quel banchetto. Senza conversione e impegno totale verso la verità e la giustizia, non si è partecipi della grazia, che pure abbraccia tutti gli uomini. Paolo ci spiega che nel battesimo siamo diventati figli di Dio, rivestendoci della persona stessa di Cristo: ciò che ora conta, al di là di ogni differenza e separazione, è la nostra unità nel Signore Gesù. Preghiamo col Salmo Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.

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