Es 14,15-31; Sal 105(106); Ef 2,4-10; Gv 11,1-53 «Il Signore disse a Mosé: “Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri”. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare». (Es 14,26.27b.30) Dio per liberare Israele suo popolo uccide gli Egiziani. Un Dio sanguinario, favorevole agli uni e contro gli altri. Gesù, suo Figlio, corregge questo concetto. Nel Vangelo vediamo un Dio che libera l’amico Lazzaro dai lacci della morte, inducendo così l’ostilità dei capi del popolo a trasformarsi in palese volontà di eliminarlo. Il braccio forte di Dio che ha sconfitto gli Egiziani, questa volta non si alza per distruggere i suoi personali nemici. Non si difende, non è più il Dio sanguinario, ma il Dio mite e umile di cuore che come agnello sarà condotto al macello. Questo è l’agire di Dio che noi, passati col Battesimo dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio, dobbiamo vivere. Preghiamo Signore nostro Dio, donaci un cuore semplice e docile, ad immagine del tuo Figlio, per divenire discepoli della Sapienza e compiere solo e tutto ciò che a te piace. (dalla Liturgia) Impegno settimanale Meditare sul sacramento del Battesimo ricevuto e sull’appartenenza alla Chiesa. [da: La Parola ogni giorno – NASCERE DA ACQUA E SPIRITO – Santità battesimale – Quaresima 2011 – Centro Ambrosiano]

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