Gs 3,1-13; Sal 113A; Lc 9,10-17 Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure… Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. (Lc 9, 11b.17) Lunga giornata di lavoro quella che ci attende oggi in compagnia di Gesù! Parlare del regno di Dio significa rac-contare in quali modi Dio manifesta la sua signoria e Gesù lo fa con parole e azioni che mostrano il carattere definitivo della sua rivelazione. Da sempre Dio si è preso cura del suo popolo, l’ha saziato di manna nel deserto e ha promesso per gli ultimi tempi un banchetto sovrabbondante per tutti i popoli. Questa promessa si realizza oggi. Credere che solo da Dio in Gesù possiamo ricevere casa e nutrimento significa consegnare nelle sue mani il poco che abbiamo, cinque pani e due pesci (e che benché poco basterebbe alla nostra fame di un giorno), rischiare di perderlo e, con esso, di perdere la vita. “Date loro voi stessi da mangiare”: dove alla Parola risponde la fede, il poco benedetto e spezzato basta oggi alla fame di molti e riempie le ceste per la fame del domani. Preghiamo Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario. (dal Salmo 26) [La Parola ogni giorno – Comunione inseparabile con il Signore. Luogo del nostro riposo – Settimane dopo Pentecoste 2010 – Centro Ambrosiano]

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