Gli acquerelli di Silvio Mengotto in rassegna da domenica 18 dicembre presso l’oratorio della parrocchia di San Michele Arcangelo
di Silvio
Mengotto
Durante la mia attività giornalistica ho conosciuto molte povertà di Milano e presenti nel mondo: i clochard, i giovani impoveriti di futuro, gli immigrati, i rom, le persone in carcere, le donne che si liberano.
Alcune di queste persone le ho conosciute personalmente, altre attraverso la cronaca italiana e internazionale. Ricordo il ripetuto invito, sempre accolto con piacere, dei giovani di Azione cattolica ambrosiana a partecipare al pranzo di fine anno insieme ai clochard del centro di Milano, conosciuti grazie all’iniziativa delle 3P (Parola, Preghiera, Pane). Don Luca Ciotti, animatore della profetica iniziativa, diceva: “Se il povero è Gesù, bisogna trattarlo da Dio”.
Tra i ricordi anche quello della frequentazione, per due anni, di un campo rom abusivo nella periferia di Nosedo dove ho conosciuto bambini, uomini e donne rom. Una frequentazione che ho voluto far conoscere attraverso due libri (Quel virus chiamato rom, Edit. In dialogo; Sole di periferia Storie di bambini e di famiglie rom, Edit. Paoline). In queste frequentazioni ho scattato molte fotografie, alcune di loro le ho trasformate in una carrellata di 21 acquerelli che titola Angeli e pastori del 2000 e che saranno in mostra da domenica 18 dicembre (alle 10) presso l’oratorio della parrocchia di San Michele Arcangelo (Viale Monza 224, MM1- Precotto).
Due acquerelli richiamano il presepe e la figura di Artaban il quarto re mago che, nello straordinario racconto popolare di H. Van Dyke, non riuscirà mai vedere il bambino Gesù perché, nel suo viaggio, incontra tantissimi poveri ai quali dedica le sue attenzioni, premure, spende tutte le sue ricchezze per aiutarli. Paradossalmente proprio nella dimenticanza dell’ossessiva ricerca di Gesù lo trova proprio nei volti dei poveri. “Tutto il cammino della nostra redenzione è segnato dai poveri.
Il Salvatore è nato in un presepe, tra gli animali, come accadeva per i figli dei più poveri; è stato presentato al Tempio con due piccioni, l’offerta di coloro che non potevano permettersi di pagare un agnello” (Evangeli Gaudium, n. 197).
In questa carrellata di colori il visitatore potrà vedere dei clochard fotografati nelle vie del centro di Milano. Altri acquerelli sono dedicati alla giovane Greta Thunberg e alla manifestazione di oltre 100mila studenti per la salvaguardia del creato svoltasi il 17 settembre 2019 a Milano. Giovani impoveriti di futuro. “Ho ringraziato il Papa – dice Greta Thunberg – per la lotta per il clima e lui mi ha detto: “Vai avanti Greta!”.
Nella lettera Laudato sì (n. 13) papa Francesco dice: “I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”. Una maternità rom richiama volutamente la nascita di Gesù e la vicinanza della Chiesa a questo popolo ancora oggi ai margini della società. “Voi nella Chiesa – dice Paolo VI nel 1965 – non siete ai margini, ma sotto certi aspetti, siete al centro, voi siete nel cuore della Chiesa”.
Quattro acquerelli, uno ritrae la figura di Martin Luther King, sono dedicati alla ricerca dolorosa di un futuro per gli immigrati. In particolare ho voluto dedicare, e ricordare, la storia vera della undicenne nigeriana Anila, salvata dai satrapi trafficanti di esseri umani. Gli ultimi due acquerelli sono i volti di Masih Alinejad, giornalista in esilio, voce delle donne martiri iraniane uccise, e Laila Basim giovanissima afghana che guida la protesta delle donne di Kabul.