La frase di Santa Gianna Beretta Molla sintetizza il significato dell’incontro diocesano dei fidanzati, svoltosi il 17 maggio al Santuario di Mesero. Un’opportunità per i giovani prossimi al matrimonio, che si rinnoverà ogni anno
di Silvano CACCIA
Responsabile diocesano Servizio per la Famiglia
È arrivata inesorabile la pioggia, sabato 17 maggio. Ma non è riuscita a fermare il cammino dei fidanzati che, seguendo l’Icona del Cantico dei Cantici, attraverso le strade di Mesero sono giunti alla chiesa parrocchiale per vivere il loro incontro annuale, per la prima volta presso il Santuario diocesano della famiglia. Nella chiesa gremita – circa quattrocento i partecipanti – ha preso vita un momento di preghiera, di comunicazione e scambio molto intenso.
La figlia Laura ha tratteggiato – con l’aiuto delle lettere del tempo del fidanzamento – il cammino d’amore vissuto dalla mamma (Santa Gianna) e dal papà.
L’iconografa Maria Grazia Mussi Radaelli ha aperto lo sguardo ai molteplici significati racchiusi nell’ Icona del Cantico dei Cantici.
Monsignor Carlo Redaelli ha continuato il dialogo tra le parole umane dell’amore e le espressioni bibliche, semplici e intense nello stesso tempo.
Infine monsignor Lino Garavaglia, vescovo nativo di Mesero, che ha conosciuto in vita Gianna Beretta Molla, ne ha consegnato i tratti delicati e risoluti, appassionati e profondamente radicati nella fede.
I canti, le preghiere e i gesti hanno contribuito a sostenere questo messaggio che i fidanzati hanno raccolto e ricambiato con positività e coinvolgimento. Al termine, nel Santuario della Famiglia, davanti all’Icona del Cantico dei Cantici, brillavano più di centosessanta lumi, a dire preghiera, promessa, attesa e speranza. Un appuntamento diocesano che quindi ha trovato ulteriore conferma e che a Mesero verrà riproposto ogni anno.
In questo incontro i giovani in cammino verso il matrimonio possono percepire il respiro ecclesiale del loro amore, la vicinanza e l’aiuto della Diocesi non solo nella comunità parrocchiale, ma anche i n questo Santuario “speciale” e nel legame che naturalmente nasce con la figura di una sposa e mamma che ha raggiunto i vertici della santità, S. Gianna Beretta Molla.
Il cammino dei giovani in prossimità del matrimonio può giovarsi di questi incontri e può imparare ad arricchirsi di altri momenti. Lo diciamo soprattutto ai sacerdoti e alle coppie guida perché segnalino e invitino i giovani a utilizzare per loro queste opportunità.
Nella pastorale pre-matrimoniale ci sta a cuore arrivare a coinvolgere prima i giovani. Ne sono segno alcune proposte che si stanno avviando in Diocesi: l’esperienza consolidata dell’itinerario “Nati per amare” che l’Ac giovani propone in tutte le zone; “Quando nasce la coppia” come percorso formativo per giovani che sono all’inizio e cominciano un po’ più seriamente la relazione a due; gli incontri “Imparare ad amare l’amore” che la Fondazione Camen unitamente all’Ac e al Servizio per la famiglia propone ai giovani per momenti specifici sui temi della relazione, della generazione, della regolazione naturale della fertilità.
Anche a livello di Chiesa italiana, per volere della Commissione Episcopale Famiglia e Vita, sta prendendo avvio un momento di recensione e di indagine sulle proposte presenti nelle Diocesi. Per noi questo lavoro è già avvenuto attraverso l’indagine regionale del 2004-2005, ma la richiesta può costituire un’occasione utile per riprendere formazione e approfondimento per quanti vogliono accompagnare i giovani verso il matrimonio.
Ci sono quindi progetti e appuntamenti significativi; anche questi sono segni di come stiano a cuore alla Chiesa i passi e le decisioni dei giovani in cammino verso il matrimonio.